Ortopedia Salus a Latina è all'avanguardia nella realizzazione di busti e protesi tramite calco digitale in soli 20 secondi, eliminando l'uso del gesso. Offriamo una vasta gamma di modelli, come C35 e Spinomed, oltre a busti specifici per scoliosi idiopatica o ipercifosi giovanile, inclusi CHENEAU, BOSTON, LIONESE, e ART BRACE. Disponiamo anche di busti per scoliosi neurogena. Scopri la nostra innovativa gamma di soluzioni personalizzate per ogni esigenza ortopedica.
Prodotto per il trattamento di:
Si tratta attualmente della proposta più avanzata per il trattamento conservativo delle curve scoliotiche, che abbina all'ottima tollerabilità il buon modellamento del gibbo, prevenendo la formazione del dorso piatto strutturato.
L'obiettivi è ottenere la correzione tridimensionale della deformità scoliotica grazie ad un’azione derotante sul piano trasverso, deflettente sul piano frontale e normalizzante sul piano sagittale, così da detorcere la colonna ed opporsi alla progressione della patologia.
Questo corsetto prevede l’applicazione di specifiche aree di spinta e corrispondenti aree di espansione opportunamente posizionate e conformate così da creare dei vettori di forza per massimizzare l’azione detorcente sul rachide ed il conseguente riallineamento del tronco e della pelvi del paziente. In base al tipo di curva da trattare e dell’allineamento del bacino, il busto può o meno comprendere la zona compresa fra creste iliache e trocantere bilateralmente.
Questo dispositivo ortesico dinamico sfrutta la meccanica respiratoria per modulare l'azione delle spinte, creando una mobilizzazione ripetitiva del rachide in detorsione, riequilibrando il precarico della muscolatura del tronco.
Laddove vi fosse una deformità scoliotica associata ad ipercifosi del tratto toracico, possono essere applicati al dispositivo degli stimoli acromiali a trazione tegolabile: si crea così un sistema di forze a tre punti, che agisce sul piano sagittale determinando un momento flettente con azione decifotizzante sul tratto toracico e normalizzante su quello lombare.
Questo tipo di appoggio agisce in due modi:
L'ortesi viene realizzata in termoplastico, di norma polietilene bianco o multicolor, il cui spessore varia tra i 3 e i 4 mm a seconda delle caratteristiche morfologiche del soggetto; si estende posteriormente dalla zona superiore all’apice della scapola (D6-D7) del lato concavo della curva primaria fino all’apice del gluteo, raggiungendo lateralmente il trocantere del lato convesso della curva primaria. Anteriormente, viene modellata lungo il profilo delle creste iliache e sgambata per consentire la flessione dell'anca.
Nella porzione antero-superiore raggiunge il processo xifoideo in modo simmetrico per poi salire dal lato della concavità della curva a creare un bending ascellare.
L'apertura è anteriore, profilata per seguire l'andamento della colonna; la chiusura viene realizzata con cinturini a tiraggio, in corrispondenza della curva primaria. L'imbottitura in materiale morbido depressibile viene applicata nella zona sotto ascellare per massimizzare il comfort.
L’apertura dell’ortesi è anteriore ed è profilata in modo tale da seguire l’andamento della colonna in correzione.
Il prodotto viene utilizzato per:
Questo meccanismo correttivo si basa sull'aprire le convessità delle curve con coppie di pelotte di spinta, poste dulle costole afferenti l'apice delle curve; la riduzione del carico assiale invertebrale secondaria all'elongazione offerta dall'appoggio occipito-mentoniero aumento l'efficacia: in tal modo si effettua una derotazione del corpo vertebrale attraverso le costole e una deflessione della colonna grazie ad un sistema a tre punti di spinta sul piano frontale.
La presa pelvica è realizzata in polietilene da 4 mm con rivestimento interno di plastazote da 5 mm, bianco o multicolor; si poggia su entrambe le creste iliache e sul sacro, ancorandosi sulla parte anteriore delle ali iliache per impedire lo scivolamento e lo spostamento.
L'apertura è posteriore, e usa come cerniera anteriore la stessa elasticità del materiale di cui si compone; sulla parte pelvice vengono applicate due aste paravertebrali e due aste anteriori centrali in alluminio, modellate secondo il profilo del tronco e raccordate ad un appoggio anteriore ioideo e due appoggi posteriori occipitali inclinati in avanti di 30° rispetto all’asse delle aste paravertebrali per permettere il normale atteggiamento del capo. L'asta anteriore può essere collegata ad una delle posteriori da una o più pelotte rigide grazie a cinghie che esercitano una pressione a livello del gibbo costale. Inoltre è possibile dotare una delle aste posteriori di un cuscinetto triangolare imbottito alla base, detto cuneo di spinta, per agire sotto l’apice di una eventuale curva lombare creando un secondo sistema di forze a tre punti di spinta sul piano frontale.
Idoneo alla correzione o al sostegno della colonna in pazienti in grado di tollerare l’entità delle spinte necessarie a determinare l’assetto statico definitivo.
Si realizza in materiale termoplastico, solitamente polietilene, dallo spessore di 3 o 4 mm a seconda delle caratteristiche morfologiche del paziente. In caso in cui si voglia massimizzare l'effetto correttivo si sceglierà un materiale rigido (ad alta densità), mentre si opterò per il semirigido (a media densità) qualora una struttura totalmente rigida fosse poco tollerata.
La struttura rigida può essere difficile da posizionare, mentre la semirigida è più facilmente gestibile da caregiver, Il corsetto viene impiegato da pazienti in carrozzina, e talvolta richiede l'applicazione di una presa ischio femorale per conferire stabilità e contenzione al bacino.
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